La Spagna di tesori non ci capisce nulla
Se andiamo a rivedere la storia della Spagna notiamo gli approcci e gli esiti più disparati riguardo i "tesori".
Alla scoperta del Nuovo Mondo la Spagna fu letteralmente invasa dall'oro, ma rimanendo praticamente inascoltata la "Scuola di Salamanca", l'Università che profetizzò ben prima di Adam Smith le idee che avrebbero portato al concetto di libero mercato, una delle più statali economie del tempo entrò presto in una terribile inflazione fino ad arrivare alla bancarotta. I territori conquistati dalla Spagna oggi, Centro e Sud America sono ormai tristemente famosi per non essere di fatto mai veramente riusciti ad uscire dal baratro del mercantilismo e dello statalismo più bieco.
Poco prima della fine della guerra civile spagnola, riecco un altro capitolo della triste storia dei tesori andati a male di cui la Spagna è protagonista: i repubblicani, vistisi ormai alle strette e intuendo la disfatta contro le forze di Franco, consegnano l'intero Tesoro di Spagna ai sovietici, i quali promettono la restituzione quando le condizioni lo avrebbero permesso; non occorre un genio per capire che le condizioni non si sarebberò mai verificate. La Spagna regalò tutti i suoi soldi allo stato più canaglia del XX secolo.
Il terzo caso è materia di questi giorni, un tesoro è stato trovato da una nave americana, la Odissey Marine Exploration, specializzata nel recupero di tesori sommersi a 180 miglia nautiche al largo delle coste Portoghesi (ampiamente in acque internazionali), avrebbe trovato monete per un valore approssimativo di mezzo miliardo di dollari. La Spagna scatena tutte le sue ire, fa sequestrare la nave dalla Marina Militare, e intenta una causa internazionale, ma le monete sono già volate via da Gibilterra fino in Florida. La Spagna dovrebbe studiare meglio le leggi internazionali in materia di ritrovamento di tesori in acque internazionali.
Gli ultimi due casi sono davvero patetici, e dimostrano di che pasta sembra ormai fatta la Spagna e le sue istituzioni a partire dal XX secolo. Entrambi questi due casi mostrano poca lungimiranza, stoltezza, infantilità e (ultimo caso) un disdicevole uso di doppi pesi e doppie misure nei confronti di leggi internazionali unanimemente accettate.
QUI L'ARTICOLO DI GAIA CESARE
Alla scoperta del Nuovo Mondo la Spagna fu letteralmente invasa dall'oro, ma rimanendo praticamente inascoltata la "Scuola di Salamanca", l'Università che profetizzò ben prima di Adam Smith le idee che avrebbero portato al concetto di libero mercato, una delle più statali economie del tempo entrò presto in una terribile inflazione fino ad arrivare alla bancarotta. I territori conquistati dalla Spagna oggi, Centro e Sud America sono ormai tristemente famosi per non essere di fatto mai veramente riusciti ad uscire dal baratro del mercantilismo e dello statalismo più bieco.
Poco prima della fine della guerra civile spagnola, riecco un altro capitolo della triste storia dei tesori andati a male di cui la Spagna è protagonista: i repubblicani, vistisi ormai alle strette e intuendo la disfatta contro le forze di Franco, consegnano l'intero Tesoro di Spagna ai sovietici, i quali promettono la restituzione quando le condizioni lo avrebbero permesso; non occorre un genio per capire che le condizioni non si sarebberò mai verificate. La Spagna regalò tutti i suoi soldi allo stato più canaglia del XX secolo.
Il terzo caso è materia di questi giorni, un tesoro è stato trovato da una nave americana, la Odissey Marine Exploration, specializzata nel recupero di tesori sommersi a 180 miglia nautiche al largo delle coste Portoghesi (ampiamente in acque internazionali), avrebbe trovato monete per un valore approssimativo di mezzo miliardo di dollari. La Spagna scatena tutte le sue ire, fa sequestrare la nave dalla Marina Militare, e intenta una causa internazionale, ma le monete sono già volate via da Gibilterra fino in Florida. La Spagna dovrebbe studiare meglio le leggi internazionali in materia di ritrovamento di tesori in acque internazionali.
Gli ultimi due casi sono davvero patetici, e dimostrano di che pasta sembra ormai fatta la Spagna e le sue istituzioni a partire dal XX secolo. Entrambi questi due casi mostrano poca lungimiranza, stoltezza, infantilità e (ultimo caso) un disdicevole uso di doppi pesi e doppie misure nei confronti di leggi internazionali unanimemente accettate.
QUI L'ARTICOLO DI GAIA CESARE
0 Comments:
Post a Comment
<< Home