Grazie a Camillo e a 1972 riporto qui di seguito una notizia che ha dello scandaloso. Se consideriamo che cosa ha fatto e non fatto l'ONU in questi ultimi 5 anni, di che cosa è accusata e che carico di responsabilità gravi sul suo segretario, questa notizia a mio avviso è la pietra tombale di questa deleteria organizzazione.
Proclami Ideologici
Tante cose mi erano state imputate, tante. Ma quando ho letto i vari commenti a quest'articolo dei gemelli ho capito che cretinate simili avrebbero potuto dirle anche al sottoscritto:
"beh è evidente che 72 ce l'ha un po' con voi. penso che il bertinottiano ve lo siate guadagnati scrivendo degli attacchi della democrazia americana alle democrazie sudamericane. l'argomento l'avete chiuso là. il signor 72 potrebbe argomentare invece di lanciare proclami ideologici."
Qui non si tratta di avercela, e soprattutto non si tratta di lanciare proclami ideologici. Ma dove le tirano fuori queste trovate? Da Repubblica?
Ho notato spesso questi atteggiamenti su chi compra le copertine delle cose, ma non ne capisce il contenuto, ritengo sia un retaggio di maestre e professori pirla, che hanno insegnato a imparare a memoria le cose. Un mio professore per esempio era un grande nello sgamare sta gente, chiedeva: "Ma era coca-cola o fanta?" --- "fanta!" (classica tecnica da kamikaze) e lui replicava "Sicuro???" --- e lo studente: "No, no, heheh, coca-cola!" --- "Peccato, era fanta!" --- ma se ci azzeccavi, scattava il famoso e inamovibile: "perché???" --- e lì crollavano tutti. Come pere cotte.
Anni fa vivevo in un appartamento studentesco con uno che avversava la sx per via del rivestimento zozzo che essa aveva all'Uni (kefia, rasta, cani luridi onnipresenti, ...), un giorno mi disse che gli piaceva come parlavano Casini e Fini, poi mi disse che si sentiva "fondamentalmente" (che parola infingarda) di Forza Italia. E lì ho capito che non aveva mai capito nulla. Infatti era affetto da banderuolismo cronico, che di per sé non è un peccato, ma nel suo caso si trattava di totale incapacità di decodificare le cose. Ora definirei la cosa come TOTALE ASSENZA DI CHIAREZZA MORALE.
I gemelli, sono sempre più innamorati della loro voce, e in questi termini criticano Rocca:
"sì in effetti è parecchio fastidioso. Più che tutto perchè con questo linguaggio non fa distinzione tra quelli come noi (che siamo a favore alla grazia a sofri) e soprattutto come te e tanti altri che sono rimasti del tutto estranei alla questione.
Mi sembra un po' il comportamento da superstar: va alla cena di gala, dice che il cibo e gli ospiti fanno schifo, ma rimane... "
Ho già fiskato la loro superficialità in un mio post, ma credo che non si arrivi a nulla a discutere con loro in quanto, come diceva il mio benemerito prof. di economia dell'Univeristà di Córdoba (Eduardo Ramos):
"non si arriva mai a nulla di buono se non si chiamano le cose con il loro nome!"
In questo loro non sanno da che parte cominciare, di nomi ne hanno tanti per la stessa cosa, a questo porta il relativismo!
Perfino nella "scolastica" si stabiliva il valore dei termini prima di iniziare una disputa filosofica.
Non serve a niente uno che vive nella democrazia, osanna la democrazia del paese più democratico del mondo, si piazza un bell'aquilotto come avatar, ma sottilizza come sia squisitamente realista e maturo propinare tutt'altra cosa a chi soffre di dittature varie nel mondo. Questi atteggiamenti hanno un nome: ipcrisia. Quest'ipocrisia ha una patria: Francia. Mi risulta che nelle banlieu parigine ora i prezzi per metro quadro siano allettanti, ma suggerirei agli amanti di quei sistemi sociali tanto in voga nella terra dei mangia-rane, di non andarci con un SUV.
Ma la ciliegina sulla torta è la sufficienza con cui viene trattato l'ultimo libro di Sharansky:
"Ho finalmente iniziato il libro di Sharansky, non è da scienziati della politica, ma è certamente suggestivo, nel senso etimologico del termine..."
Nel senso etimologico del termine??? Azzz, siamo alle frecciatine al curaro!
UPDATE: il commento è di Phastidio il quale ribadisce che il contesto e il tono sono stati da me travistati, se me lo dice gli credo. Perciò non cancello e se così fosse, A LUI, chiedo venia. Ma sono sempre più curioso che bisogna fare per essere riconosciuti scienziati della politica, e poi, SdP si nasce o si diventa?
Difficilmente prendo posizioni così taglienti, ma la spavalderia alla Mark Steyn non mi manca e, sebbene mi si griderà contro, di tutto immagino, beh, io, tirerò dritto, e come Tom Wolfe, sarò all'aeroporto a fare ciao ciao con la manina!
Cina e Vaticano
Il relativismo sembra stritolare anche il Vaticano. Questi ultimi giorni sembrano essere la cartina al tornasole di quanto Enzo Reale ci sta dicendo da mesi: Il problema non è comprarsi la benevolenza del Partito ma lottare per la libertà religiosa.
Questo straordinario post dell'autore di 1972 riassume un po' l'andazzo delle cose fra chi sta bene e fa finta di non vedere il dolore della gente che continua a fare l'errore di identificare con il governo Cinese (in fondo, non vorrete mica che gli utili idioti riescano a capire che People's Republic of China è solo una scritta propagandistica?) e chi sta male e non capisce perché, nonostante qualcosa ancora sfugga alle strette maglie della sempre più tecnologica ed efficiente censura cinese (grazie Microsoft, Yahoo, Cisco, e altri), nessuno prenda una posizione in loro difesa, nemmeno quando si fanno quattro chicchere al bar.
Il concetto espresso da Enzo è semplice ma disarmantemente solido:
"Finora alle aperture provenienti da Roma è seguita solo una maggior repressione. Il problema non è comprarsi la benevolenza del Partito ma lottare per la libertà religiosa."
L'ho già enunciato in passato ma lo ripeterò: non è con la distensione (détente, appeasement) che otterremo risultati con una dittatura.
Il fatto significativo in questo caso è quello che il Vaticano sembra aver scelto la via dell'appeasement invece di quella della difesa dei principi. Non sta a me dire al Santo Padre come fare il suo lavoro, ma ritengo che Santa Madre Chiesa dovrebbe interessarsi un po' meno della sua diffusione sulla Terra e un po' più delle anime dei propri credenti come anche dei princìpi per i quali questi credenti hanno perso la vita, ora come 2000 anni fa.
Se in Cina 16 suore vanno al macello finendo pestate per ciò in cui credono, la Chiesa dovrebbe onorarle invece di scandalizzarsi in modo radical-chic per le parole di Bush o addirittura cercare di accettare sporchi compromessi con Pechino pur di avere riconosciuta la sua presenza in suolo cinese. La Chiesa dovrebbe rendersi conto che non si può e non si devono piegare i princìpi per imbonire i carnefici, Pietro si rivolterebbe nella tomba, lui, primo martire di una lunga scia. Invece di cercare il dialogo con Pechino, perché invece la Chiesa non si adopera a far ascoltare il verbo degli oppressi di laggiu qui dove tramonta il sole?
La Chiesa dovrebbe aver imparato molto bene che non funziona, non ha mai funzionato e non funzionerà mai scendere a patti con i terroristi (concorda José Luis?), non si fa, in nessun caso e per nessun motivo, non ultimo, dopo tutto, il motivo che NON FUNZIONA. Il Partito in Cina vuole non solo imbavagliare e controllare il Cristianesimo tramite il misconoscimento del Santo Padre come autorità ecclesiastica, ponendo invece il Partito come organo per la nomina del clero (tramite l’Associazione Patriottica e l’Ufficio affari religiosi), ma tutto ciò non può che giungere all'alterazione e al "disinnescamento" dei princìpi di libertà espressi nel Vangelo. E' questo che si vuole a Roma? E' il Vangelo riveduto e corretto secondo Mao? Le alte sfere in Vaticano sono già così rosse? Qua ci si dimentica che porgere l'altra guancia non significa permettere e autorizzare implicitamente o esplicitamente gli abusi e i massacri e le atrocità, significa stare a testa alta, senza odio e senza paura. E, a Roma, significa per lo meno porgere rispetto, onore e riconoscenza ai propri martiri.
Chiudo rammentando a chi di dovere una frase di Thomas Jefferson, traducetela in italiano se volete, o perfino in latino, ma rendetela eterna:
"In matters of style, swim with the current; in matters of principle, stand like a rock."