Monday, April 23, 2007

Non più andrai...

Una piccola distrazione per voi tutti, dalle "Nozze di Figaro" di Wolfgang Amadeus Mozart. Il libretto è di Lorenzo da Ponte che, forse pochi sanno, studiò nel mio liceo.



Non più andrai, farfallone amoroso,
notte e giorno d'intorno girando;
delle belle turbando il riposo
Narcisetto, Adoncino d'amor.
Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggero e galante,
quella chioma, quell'aria brillante,
quel vermiglio donnesco color.
Tra guerrieri, poffar Bacco!
Gran mustacchi, stretto sacco.
Schioppo in spalla, sciabola al fianco,
collo dritto, muso franco,
un gran casco, o un gran turbante,
molto onor, poco contante,
Ed invece del fandango,
una marcia per il fango.
Per montagne, per valloni,
con le nevi e i solleoni.
Al concerto di tromboni,
di bombarde, di cannoni,
che le palle in tutti i tuoni
all'orecchio fan fischiar.
Cherubino alla vittoria:
alla gloria militar.


Technorati Tags: , ,

Labels: ,

Tuesday, March 20, 2007

La Colossale Scemenza

Mi sembra davvero il titolo più adeguato dell'Affare Mastrogiacomo. Fra tutti gli articoli che ho letto sull'argomento è senza dubbio balzato ai miei occhi questo di Alex Marra.

La concinnitas è indubbiamente il suo punto di forza.

UPDATE 01: altra cosina interessante è che il tutto è stato organizzato da Mr. Street, ormai non esiste ambasciatore, rappresentanza militare, l'Italia all'estero fa riferimento a lui. Il nostro agente Mr. Street, sì, proprio l'affezionato dello Sheraton di Amman. Secondo il Corriere della Sera, Parisi sembra essersi chinato all'astro nascente Mr Street: "la Difesa è stata tagliata fuori dal negoziato affidato interamente a Gino Strada e perché agli uomini del Sismi non è stato consentito neanche di garantire la 'messa in sicurezza' dell'ostaggio dopo la consegna ai volontari di Emergency"

UPDATE 02: Mr Street ora giustamente sbotta. Il nostro agente a Kabul riferisce notizie inquietanti su come il problema alla base di tutto sia Karzai e il suo governicchio, eh sì perché Mr Street aveva guadagnato tanta, ma così tanta fiducia: "una fiducia che in questi ultimi giorni, per colpa delle autorità afghane, abbiamo rischiato diverse volte di giocarci, assieme alla vita di Daniele. Per fortuna ora lui è libero. E noi possiamo finalmente tornare a fare il nostro lavoro". Proprio così perché solo grazie al nostro agente Street veniamo a sapere che "L'unico canale e' stato quello di Emergency. Come si può credere ai 'contatti' millantati dal governo Karzai a Lashkargah, quando perfino il governatore di quella zona si e' da mesi trasferito a Kabul per problemi di sicurezza? Il governo afghano nel sud non esiste, nella provincia di Helmand, gli uomini di Karzai contano come il due di picche". Mentre Mr Street conta moltissimo. Siamo fortunati ad averlo dalle nostre, o forse no? Ripensandoci, ma come si permette quel Karzai a fare la minima resistenza a liberare 5 importanti capi terroristi in cambio di "Daniele" (come fa tanto mandolino-mamma-pizza-spaghetti chiamarlo per nome), perché si sa che fra i sequestrati vi è ormai una classifica. In fondo, non ci formalizziamo mica se al momento del sequestro l'autista Afghano è stato sgozzato su due piedi no? Se noi prima andiamo in Afghanistan con 2000 soldati con consegna di non fare nulla e poi facciamo la voce grossa con Karzy non appena mugugna all'idea di liberare 5 terroristi in cambio di Danny, il futuro premio Pulitzer italiano, Mr Karzy, quell'ingrato dovrebbe baciarci i piedi no?

UPDATE 03: La Merkel a Roma, specifica la sua linea di azione riguardo i due sequestrati tedeschi: "...non intendiamo minimamente farci ricattare da chi fa cose disumane ad altri esseri umani". Evidentemente esiste in Europa chi a testa alta ritiene onorevole non avere nulla a che fare con i terroristi Talebani. Ma non ditelo a Mr Street.

UPDATE 04: A questo punto occorre salvare la faccia. Vuoi vedere come si fa a bilanciare un equazione politica moralmente disastrata? Facilissimo. Se trattare e farsi amici i terroristi Talebani per liberare il piccolo Danny rilasciando 5 terroristi e fottendosene del autista sgozzato suona un po' azzardato nessun problema, è sufficiente mettere in eccellente luce questi ragazzacci che il mondo ancora si ostina a chiamare terroristi e magari anche mettersi a parlare di conferenza di pace a-la-spagnola, in puro stile Zapatero-ETA. E fu così che Mr 100 dichiarò l'indichiarabile, e Mr Panino col Crudo propone di invitare anche i Talebani alla conferenza di pace prossima ventura. Finiranno tutti a tarallucci e vino? Vino?! Con i Taliban???
Tutto questo sembra l'esatto opposto della "Politica delle Cannoniere" (1, 2) di Sua Maestà la Regina Vittoria. Dite quello che volete, ma oggi non mi sento orgoglioso del tricolore.

UPDATE 05: Nel tentativo di fare ancora più luce sulla vicenda, trovo interessante il seguente articolo di Nicola Forcignanò.

UPDATE 06: Di male in peggio. Anzi, sembra proprio che non finisca più di toccare il fondo. Da un articolo di Alex Marra, scopro che che "Due giorni dopo il sequestro gli inglesi hanno localizzato la prigione di Mastrogiacomo, ma il governo su suo ordine ha chiesto di non intervenire con un blitz."
Insomma, ricapitoliamo:

  • Abbiamo le nostre truppe in Afghanistan a fare poco più che giocare a sudoku, pensate che non abbiamo nemmeno elicotteri in quanto considerati troppo guerreschi.

  • Facciamo i gran signori ad andare a passo di valzer a intervistare in territorio ostile, senza scorta o precauzioni un capo di sti tagliagole

  • Viene catturato, l'autista sgozzato e il traduttore rapito pure lui.

  • Alla morte dell'autista, sposato, padre di 4 bambini, la moglie non regge il dolore e abortisce.

  • Gli Inglesi dopo due, ripeto, due giorni dal sequestro, se di sequestro si può parlare a questo punto, hanno già localizzato Mastrogiacomo, si può procedere al blitz per liberarlo.

  • Ma il nostro agente-quasi-ministro-degli-Esteri Mr Street blocca tutto e impone alla Farnesina di fermare esercito, intelligence, SISMI, tutto, da adesso è Emergency che gestisce in toto le operazioni sul campo.

  • Il Governo Italiano ubbidisce agli infuriati ordini di Mr Street e facciamo la voce grossa e ci mettiamo anche a obbligare - chissà con cosa - Mr Karzy, in casa sua, a liberare prigionieri suoi (tutti capi talebani che tra l'altro furono catturati dalle truppe di Sua Maestà le quali nel farlo pagarono il prezzo di ben 50 uomini), in regalo a nemici suoi, per liberare un genio nostrano che è andato senza protezione dai peggiori criminali in Afghanistan, per fare tutto sommato Dio solo sa cosa.

Questo è fare danni, aprire voragini, dilaniare la credibilità nel mondo. Questo è comportarti da sbruffoni in casa d'altri. E poi hanno il coraggio di dire che sono gli Americani ad essere tali??? Ma fatemi il piacere...
A questo punto non sarò l'unico che comincia a domandarsi come mai si è seguita una strada così impervia e catastrofica come quella di Strada pur avendo scoperto già il posto del sequestro? Si doveva forse procedere con questo piano a tutti i costi??? Ma perché Mr Karzy ha ceduto al ricatto di Mr Street? Che aveva da perdere nel dire: "No, grazie, anzi andatevene pure che così mi fate meno danni!"? O forse invece sono io che mi sparo troppe puntate di "24"?

UPDATE 07: E se tutto ciò proprio non vi fosse bastato beccatevi questo irriverentissimo post dell'Anarca.

Concludo questo interminabile post dicendo che alla fine il tutto mi pare proprio una "sgrenata".

Labels: ,

Monday, December 11, 2006

Cibo organico? Ma ve l'avevo detto!

Cominciano ad accorgersene in tanti. Era ora! Dico io. E' da almeno 8 anni che lo dico, e per giunta mi sono dovuto sorbire dozzine di sapientelli e sapientelle che con gli occhi strabuzzanti di illusioni e contorsionismi degni di un perfetto Eden socialistoide cercavano di spiegarmi, a me (mi si perdoni il pleonasmo), che ero antico, che non capivo, che ero inquinante, che ero sordido e crudele a sostenere un'economia mondiale basata sul mercato. Che posso dire? "Perdonali perché non sanno quello che dicono!"
Ma qualcosa si muove ed ecco che trovo questo interessante articolo di Fausto Carioti, nel suo "A Conservative Mind" che rimanda all'articolo apparso nel numero scorso dell'Economist. Ahhh, ma allora! Se lo dice l'Economist che spavaldamente tempo or sono co' tanto Donchisciottamente si accanì sul nostrano Cavaliere allora!!!
Buona lettura...

Image Hosted by ImageShack.us

Technorati Tags: , , , ,

Labels: ,

Sunday, December 10, 2006

Costi di ricarica?

Ebbene sì, ho scovato chi si batte per l'abolizione dei costi di ricarica. Ho avuto anche una breve conversazione per email e sembra essere interessante il suo punto di vista. Eccovi il link.

Image Hosted by ImageShack.us

Technorati Tags: ,

Labels: ,

Tuesday, September 12, 2006

Amletico...

Ancora qui, Laerte? a bordo, a bordo, vergogna! Il vento siede sulla spalla della vostra vela, e per voi s'attende. Ecco la mia benedizione a te! E vedi d'imprimere questi pochi precetti nella tua memoria. Non dar voce ai tuoi pensieri, né la tua azione ad alcun pensiero smisurato. Sii tu familiare, ma per nessun conto volgare; quegli amici che tu hai, e di cui hai provato l'adozione, agganciali alla tua anima con uncini d'acciaio ma non t'intorpidire la palma intrattenendo ogni implume camerata col guscio in capo. Guardati dall'entrare in una lite, ma, essendovi, conducila così che il tuo avversario debba guardarsi da te. Da' ad ognuno il tuo orecchio, ma a pochi la tua voce, accogli l'opinione d'ognuno ma riserva il tuo giudizio. Prezioso il tuo abito quanto la tua borsa può comprarlo ma non stravagante; ricco, ma non vistoso; perché l'abbigliamento spesso rivela l'uomo; e in Francia le persone di più alto rango e posizione sono assai distinte e generose, specie in questo. Non far debiti e non prestar denaro; perché un prestito spesso perde se stesso e l'amico e il far debiti fa perdere il filo all'economia. Questo sopra tutto: a te stesso sii fedele, e deve seguirne, come la notte al giorno, che tu non puoi allora esser falso per nessuno. Addio: la mia benedizione faccia maturare in te questi consigli!


Tags: ,

Labels: ,

Thursday, April 06, 2006

"...una posizione eccezionale"

Cito Enzo Reale e Liberopensiero in questo ottimo post sull'ultima mostruosità de Testa Quedra:

In un'intervista concessa all'agenzia Sana, Romano Prodi ha detto ieri che in caso di vittoria elettorale della sua coalizione coopererà in modo stretto con la Siria a favore della pace e della stabilità in Medio Oriente, Siria che "occupa una posizione eccezionale, il cui ruolo è importante e costruttivo, contrariamente a ciò che certi media pubblicizzano".

Nel frattempo:

Syrian officials are aggressively silencing domestic political opposition while accommodating religious conservatives to shore up support across the country.

Ma che succede? Il nostro agente del KGB si mette a giocare a carte scoperte? Ma almeno la Francia i traffici commerciali civili e militari con Saddam li faceva aumm' aumm'. Ma come si fa a dichiarare una cosa simile? Dopo quello che di recente è successo in Libano. Dopo i buffoneschi accordi Siria-Iran. Spero solo che questo non sia altro che il canto del cigno!

Labels: ,

Wednesday, April 05, 2006

ICI: un inaspettato retroscena

L'ICI sulla prima casa è ingiusta e immorale a un livello che non ve lo immaginate nemmeno. Molti italiani si sono messi non le fette, ma i prosciutti sugli occhi. In effetti ti terrorizzano dicendoti che se il "pizzo" non lo pagate brutte cose succederanno agli asili dei vostri bambini o all'immondizia sotto casa, alle strade della città; ovvero, tutti servizi per i quali mi sembra corretto pagare. Abbattere l'ICI sulla sola prima casa mi sembra un ottimo compromesso. L'ICI è frutto a mio avviso di una visione feudale della terra. Tutto appartiene al signore feudale e chiunque stazioni sulla sua terra gli deve pagare gabella. In "terre nuove" dove tutte queste stratificazioni sclerotizzate non si sono reimpiantate (USA), questa visione non c'è. Non essendoci c'è più incentivo a comprarsi una casa una volta che si forma una nuova famiglia, per per dirne una. L'ICI è il disprezzo per la proprietà privata, e dove esso esiste non c'è una vera società democratica, in quanto si accetta supinamente che l'abitazione che mi appartiene, di fatto, sia sotto il controllo di un ente superiore al quale devo pagare una tassa per continuare a possederla. A sinistra piace questa storia della progressività delle imposte, li fa andare in brodo di giuggiole, in quanto non si toglieranno mai quell'invidia-odio per chi possiede più di loro, eccetto il fatto che quandunque arrivassero essi ad avere molto fanno carte false per trovare esenzioni. L'economia non è un gioco a somma zero, non è come a Monopoli, dove se uno diventa ricco l'altro necessariamente finisce i soldi, il giochino infatti si chiama "Monopoli" mica per niente! Non si può togliere al ricco per dare al povero, si diventa tutti poveri così. Bisogna dare invece l'incentivo e la possibilità per creare altra ricchezza:

"A high tide floats all boats"

L'ICI sulla prima casa si può eccome eliminare, il progetto esiste ed è molto ben spiegato da Renato Brunetta, il quale coinvolge il tutto in un brillante piano di eliminazione progressiva del debito inserito in un'ottica di federalismo fiscale distribuito a livello regionale, provinciale e comunale.

Leggete e meditate.

Ma dove troverà Berlusconi i soldi per eliminare l'Ici sulla prima casa? Bella domanda, ma ancor più bella e seria la risposta. Nel punto 5 del programma della Casa delle libertà, «finanza pubblica», si individua come il patrimonio pubblico dello Stato (di 1800 miliardi di euro), sia superiore al debito pubblico (1500 miliardi di euro). Ma mentre il passivo è collocato come debito pubblico sul mercato e costa; la parte attiva collocabile e valorizzabile (fatta da azioni, crediti, immobili, concessioni, ecc. pari al 40% del totale cioè 700 miliardi di euro) è tutta in mano pubblica, e rende poco.
Si calcola che il grosso del patrimonio pubblico, che può essere collocato e valorizzato sul mercato, circa i due terzi sul totale, vale a dire circa 500 miliardi, è dei governi locali regioni, province, comuni. Ne deriva che se i governi locali privatizzassero in tutto o in parte o mettessero a rendimento di mercato i 500 miliardi in valore dei loro asset, essi potrebbero non solo eliminare tutti i loro debiti, ma anche avviare enormi investimenti.
La proposta della Casa delle libertà è un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori e investitori. Un patto che realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all'art. 119 della Costituzione. L'attuazione di questo federalismo fiscale è ormai da tutti considerata necessaria. Non sarà causa di aumento, ma all'opposto di riduzione della spesa pubblica. Maggiore trasparenza dei conti, maggiore efficienza, minore evasione e minori sprechi. Soprattutto maggiore e più diretto controllo da parte dei cittadini sul governo della cosa pubblica: riducendo il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico; offrendo a risparmiatori e investitori maggiori e migliori opportunità di impiego privato dei loro capitali.
Solo su questa base, non aumentando le tasse sul risparmio, sulle partite Iva, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, ed eliminando le tasse sulla prima casa, l'Italia può ripartire. In particolare, se i comuni mettessero sul mercato, facendole acquistare agli inquilini al valore del canone (come prevede il piano Casa, già legge dello Stato, nella Finanziaria 2006), tutte le loro case, nonché gli altri immobili non strategici, questi ultimi al prezzo di mercato, il ricavato, almeno 30-40 miliardi di euro servirebbe ad abbattere in tutto o in parte il loro debito, e per questa via ad eliminare gli interessi passivi relativi (tra i 2 e i 3 miliardi di euro). Esattamente l'equivalente del mancato gettito dell'Ici prima casa (2,3 miliardi di euro). I conti tornano, vendere tutte le case e i negozi dei comuni che non rendono nulla, e smetterla di tassare le prime case dei cittadini.
Si realizzerebbe così un grande trasferimento di risorse da quel «capitale morto», come lo chiamerebbe l'economista peruviano Hernando De Soto, che è l'edilizia residenziale pubblica che non assolve più alla sua funzione sociale (dare una casa a chi ne ha veramente bisogno), avendo costi troppo alti e ricavi troppo bassi, ai cittadini e al mercato.
Oltre 1 milione e mezzo di famiglie (1 milione di case ex Iacp previsto dal piano Casa già in Finanziaria 2006, e almeno mezzo milione di case dei comuni) diventerebbero proprietarie della propria casa, con l'attivazione di una positiva spirale economica fatta di responsabilità, patrimonializzazione, riqualificazione, ristrutturazione, messa in sicurezza degli edifici e degli impianti. Con il ricavato si potrebbero non solo accendere 600.000 mutui, e realizzare 400.000 affitti sociali per le giovani coppie e chi ne ha bisogno, ma come abbiamo visto, potrebbe essere eliminata del tutto l'Ici sulla prima casa. Con gli italiani più liberi e responsabili: scusate se è poco.

Renato Brunetta


Labels: ,

"Our man" in Moscow

Per la Madre Russia l'Italia è sempre stata terra "fertile". Di "loro uomini", informatori, passa segreti, dirigenti del PCI, infiltrati il KGB o NKVD che fosse, ne ha sempre avuti a sufficienza.
Curioso come replicavano ai sospetti prima di Mitrokhin: "Sono tutte panzane!", e dopo Mitrokhin:"Ehhh, ma si sapevaaaa!".
Ora, fra i vari e scontati nomi (i.e.: Togliatti), spunta fuori un personaggio eccellentissimo: Testa Quedra, alias Principe Valium, alias Mortadella, alias ....beh, sapete di chi stiamo parlando no?

Mi domando che cosa faccia sorvolare sulla gravità dei crimini in questione da parte della gente comune. Se uno avesse passato segreti strategici e industriali ai nazisti per anni in più ricevendo finanziamenti e soldi da loro che si direbbe in proposito? E allora a che dobbiamo questa catalessi nei confronti di passò nomi, segreti e idee oltre cortina, dove, a quanto risultà i milioni di morti sterminati furono oltre 80 milioni?

Ecco gli articoli: 1 e 2.

Labels: ,

Thursday, March 30, 2006

China round up

http://sorvegliatospeciale.splinder.com/1143480879#7583688

http://sorvegliatospeciale.splinder.com/114355870#7592636

http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/2006/03/la_cina_di_mao_.html

Interesting, very interesting...

Labels: ,

Democrazia e Totalitarismo

If you are unsure why we are what we are, if you think maybe life in a dictatorship can be nice, if you think the Cold War was just two bullies facing each other, even if you remember and know everything about it, this reading by Paolo Granzotto will suit your curiosity fine!


La missione Usa per esportare la democrazia

Mentre la sinistra lobotomizzata sfilava per le vie cittadine inneggiando alla pace e ingiuriando gli Stati Uniti, George Bush presentava al Paese e al mondo il documento sulla sicurezza nazionale ribadendo l’intenzione di volere contribuire attivamente alla diffusione della democrazia ritenendo ciò «la più efficace misura di lungo termine per rafforzare la stabilità internazionale, ridurre i conflitti regionali, opporsi al terrorismo e all’estremismo che lo sostiene, estendere pace e benessere». Visto che la sinistra non propone alternative se non quella delle «Dieci, cento, mille Nassirya», non sarebbe logico dar fiducia a Bush o almeno mettere alla prova la buonafede americana?


Certo che sarebbe logico, caro Martolini. Ma non si può chiedere alla sinistra piazzaiola e arcobaleno di ragionare. Sarebbe come voler cavare sangue dalle rape. Chiunque non sia rimbambito dagli slogan e conosca un po’ di storia sa che a differenza di altre nazioni e altri regimi la scelta degli Stati Uniti è sempre stata quella della democrazia e il documento sulla sicurezza di Bush si limita a confermarla. Cosa fu la guerra fredda se non l’immane scontro fra chi difendeva il sistema democratico e chi impegnava tutte le sue forze per sopprimerlo? Chi ha vissuto quegli anni non può dimenticare che si era ogni giorno in prima linea e che la libertà era legata a un filo e che bisognava resistere a tutti i costi e vedersela non con i bambocci e gli esangui intellettuali marciatori della pace, ma con le catafratte falangi del Pci dietro le quali c’era l’Armata Rossa, c’erano i cingoli dei carri armati con la falce e il martello dipinti sulla torretta. Ci andò bene non solo perché sconfitti (o, come si preferisce dire, liberati) dall’America che riservava ai vinti la democrazia, mentre l’Unione Sovietica li asserviva alla dittatura, alla tirannia del comunismo coatto. Ma anche e soprattutto perché l’America era allora quella che è oggi, convinta che la democrazia va aiutata, difesa, alimentata. Pochi ricordano e moltissimi non vogliono ricordare la turpitudine che diede l’avvio alla guerra fredda. Fu quando Stalin, ritenendo quella ancorché minuscola porzione di democrazia immersa nella Germania comunista (che sarebbe di lì a poco diventata lo smisurato gulag chiamato Repubblica Democratica Tedesca) una intollerabile provocazione, decretò il blocco di Berlino. Detto più chiaramente: intendeva affamare due milioni e mezzo di civili, in massima parte anziani, donne e bambini, per costringerli a convertirsi al comunismo.
Era il 26 giugno del 1948. Tutti gli accessi alla città furono sbarrati e i convogli di vagoni ferroviari, di camion e di chiatte fluviali che provenendo dalla Germania libera quotidianamente alimentavano Berlino dovettero fare dietrofront. Per far giungere alla città viveri, medicinali e carbone restavano appena i «corridoi» aerei. Non solo per quegli anni e con i velivoli allora a disposizione, ma in senso assoluto l’«Operazione Vittles» (vettovaglie) immediatamente messa in atto dall’America fu il più colossale e complesso ponte aereo mai realizzato. Nei dieci mesi e mezzo del blocco gli aerei compirono quasi 400mila voli: all’aeroporto berlinese di Tempelhof ne atterrava uno ogni tre minuti, e questo quotidianamente. Oltre al cibo, al latte fresco per i bambini e ai medicinali, furono così trasportate anche un milione e mezzo di tonnellate di carbone (i sovietici avevano interrotto l’erogazione sia del gas che della luce). Baffone, che contava di piegare i berlinesi in un paio di settimane, rimase esterrefatto. Era convinto che l’America non avrebbe sprecato tanta energia e dollari per difendere qualche chilometro quadrato di democrazia. Sbagliava. L’11 maggio del ’49, a mezzanotte, tolse il blocco. L’America aveva vinto il primo round di un match che alla fine avrebbe visto il comunismo kappaò.
Paolo Granzotto

Labels: , ,

Monday, March 27, 2006

Do as I say, not as I do

Cronaca di una mostruosità. Perché di questo si tratta.
Recentemente sembra essere riesplosa in Tocqueville una vecchia questione, che finora notavo maggiormente in contesti centro e latino americani.
Questi post, 1 e 2, di Enzo Reale vi daranno una visione più ampia del contesto riguardo al quale stiamo parlando qui.
Il problema è se diritti e valori siano o meno universali o invece spetti a qualcuno decidere chi è libero di scegliere e chi invece è meglio stia sotto giogo.
La questione Bielorussa e Ukraina in fondo altro non è che l'ultimo anello di un'interminabile catena di puttanate che sono state dette e fatte a riguardo. Il problema è non vederle per quello che sono.
La questione in parole semplici è se una nazione, "che non sia la mia", abbia gli stessi diritti che ritengo inalienabili "alla mia", ossia: libertà di andarmene, di parlare, scrivere, commerciare, accedere a libri e informazioni, proprietà privata, eleggere i capi e mandarli a casa qualora non li ritenessi competenti, ....
Spesso si sente parlare di eccessiva velocità nel processo di: apertura al mercato libero, concessione delle libertà, modernizzazione, rinnovamento dell'apparato governativo, elettorale.... Se ne sentono tante di frasi così, ma svanirebbero al sole se fossero state scritte per l'Italia del dopo guerra, durante l'Italia del dopo guerra, nell'Italia del dopo guerra. Il punto è che se una regola va bene per l'Italia andrà bene anche per la Bielorussia, perché è di diritti che stiamo parlando qui.
A riguardo infatti si aprono le numerose contraddizioni "rosse". Infatti quando una rivoluzione è contro un regime etichettato fascista è santa, guidata dalla mano di Dio, e tutto ciò che fa è per il bene comune, perciò non si discute, e infatti ce n'è tanta di gente che le foibe neanche vuole sentirle nominare. La rivoluzione di Cuba? Non si discute, sai, avevano un ideale! Mentre fosse stata contro il regime di Pol Pot sarebbero stati una mandria ingorda di brokers di Borsa senza scrupoli? Nelle tipologie dei regimi intoccabili, oltre a quelle rosse ora vi sono anche quelle islamiste. Se notate bene, nessuno in Europa muoverebbe un dito per dare più libertà al popolo Iraniano, per dirne uno.
Sarò cinico, ma mi rimane sempre in testa la forse troppo semplicistica idea che chi pensa in questo modo discrimini e parecchio quelle popolazioni, quasi a non ritenerle degne o capaci o meritorie dei suddetti diritti. Facciamo un altro esempio, si parla molto di mercato equo e solidale, di preservare la cultura indigena, le tradizioni del centro e sud america, si spendono pagine in apologie culturali del regime di Castro, sostenendo che in fondo a Cuba hanno quelle graziosissime carrette così retrò, tutti vivono per strada, e gli bastano 2 stracci, cantano, siiii, cantano sempre, loro sì che la musica ce l'hanno nel sangue, non c'è competizione, sono tutti letterati e poi hanno quei bellissimi e rigogliosi orti dietro casa.... Insomma tutto questo paradiso culturale, questa innocenza culturale sarebbe irrimediabilmente perduta, se gli concedessimo troppa libertà, se li contaminassimo con il consumismo (che però, tanto criticato, ma va benissimo per noi invece), loro poi non lo vorrebbero, ma ve lo assicuro io, ma siiii, e perché vorrebbero tutto sto stress consumista??? Lasciamoli così, obblighiamoli così e che non se ne vadano nemmeno, che non si ribellino che poverini non si rendono conto di quanto sono fortunati, liberi da tanti opprimenti testi scritti da imperialisti con cattive intenzioni.
Signori, ma davvero pensiamo queste idiozie?
Se la libertà va bene per noi, va bene per loro. Reciprocità. Ognuno deve essere artefice del suo destino. E se gli indios dell'alto fiume Orinoco decidessero che Inernet gli piace moltissimo e che ogni tanto un bel Big Mac ci sta eccome, che male c'è??? Non piace a noi? Non usiamo queste cose allora. Ma perché ci si deve sempre mettere a decidere per gli altri. E poi si accusano gli USA di questi imperialismi, quando invece gli USA propugnano l'ALCA per i due continenti americani.
Ricordate la frase tratta dall'Ecclesiaste? In questo caso commenterei così: siete stati buoni con i cattivi che tiranneggiavano i loro sudditi, e finite con l'essere cattivi con i buoni che la tirannia l'hanno sempre subita.
Un ultimo pensiero, partigianelli vari, ma se gli americani avessero stretto un bel patto di stabilità con Benito ritenendo che fosse per tutto il mondo più conveniente così? Voi ora cosa direste?
Siete vergognosi!

Labels: ,

Sunday, March 19, 2006

Dove si trova il mio vascello

Ecco dove si trova il mio vascello oggi:

Image Hosted by ImageShack.us

Fate il vostro test qui.

Labels: ,

Classe di Economia: lezione #1 - il mercato

A volte è davvero difficile spiegare le regole del mercato. Ma non perché queste siano di per sé estremamente complesse, il problema sta piuttosto nel fatto che praticamente ognuno di noi basa le proprie idee su ciò che gli viene detto e un pochino anche sulla sua esperienza. Ma se l'esperienza non riesce mai a far scattare un campanello d'allarme ogni qual volta i conti non tornano con le spiegazioni che ci vengono comunicate su giornali, tv, e chi più ne ha più ne metta, allora si verifica una regressione, il soggetto si sente sopraffatto, ma non dalla complessità, ma dal fatto che il tutto sembra non avere senso, i conti non tornano, le contraddizioni sono troppe e allora invece di cominciare a pensare con la propria testa, ci si rifugia in un atteggiamento di sconsolato rigetto nei confronti dell'economia. E' successo un po' ad ognuno di noi. La cura è sempre la stessa: cominciare a capirci qualcosa ragionandoci sopra.

Oggi giorno possiamo individuare semplicisticamente due tipi di visioni di mercato "aperto": mercantilista e capitalista o libero. In una visione mercantilista si pongono tasse di importazione per impedire a prodotti esteri, più convenienti di entrare nel mercato interno determinando la scomparsa da esso di prodotti interni, in quanto ponendo la qualità allo stesso livello, il prezzo dei due prodotti può variare di molto. Sorge però una grande contraddizione: si attua questo per "proteggere" la "nostra" economia. In realtà non si protegge la nostra economia, si obbliga la popolazione a pagare molto di più un prodotto che costerebbe loro molto meno. I vantaggi, dicono però, consisterebbero nel fatto che nella azienda interna che produce quel prodotto qualcuno lavora ancora. Il problema è che io non sono disposto a pagare un prodotto anche svariate volte di più solo perché qualcuno abbia il suo lavoro, quel lavoro lì, in quanto il mio salario non cambia e ciò che compro costa troppo caro. Qui si perde il senso della visione d'insieme: ovvero, avviene una produzione di un bene solo e soltanto perché vi è qualcuno che il bene lo acquista. Questa è la regola d'oro a cui in caso di dubbio si dovrebbe sempre tornare. Ora se qualcuno produce lo stesso bene a metà prezzo, io lo compro da lui, così facendo ottengo che avvenga la minima disparità possibile tra il prezzo al di sotto del quale non è possibile andare e il prezzo al di sopra del quale il bene non viene più comprato. Va detto però che nessuno può stabilire il valore di un bene in maniera artificiosa in quanto il valore di un bene non viene dato dalla qualità intrinseca al bene come a primo avviso si potrebbe arguire, potrà certo influire in una certa percentuale, ma non in prima istanza; ciò che più di ogni altra cosa determina il valore di un oggetto è il mercato, ovvero la domanda che il mercato crea del bene in questione. Non è nemmeno come si credeva a fine diciannovesimo secolo, inizio del ventesimo, la quantità di lavoro che impiego per creare quell'oggetto, in quanto se creo beni e oggetti che nessuno, ma proprio nessuno vuole, io mi posso anche ostinare a prezzarli altissimi spiegando che costano immensa abilità e tantissime ore di fatica, ma se nessuno li compra, se non si vendono allora non avranno valore, se non, al massimo, dopo una riconversione, quello delle loro materie prime. Se l'offerta è libera di decidere il prezzo da sola, allora siamo sotto regime di monopolio: i prezzi si alzano, in quanto non si corre il rischio che vi sia concorrenza, si sta in pratica solo un gradino sotto il limite oltre il quale il prodotto non lo si compra più, e la qualità cala per analoghi motivi. Vi sono anche quasi monopoli e cartelli i quali vivono e sguazzano in situazioni mercantilistiche, ove cioè i produttori interni si affiliano decidendo di non giocare al ribasso per attirare il mercato verso il loro prodotto, ma si accordano di non scendere sotto una certa cifra. Di esempi ce n'è a tonnellate, e chi ci rimette siamo noi, il mercato, che dobbiamo pagare un prezzo troppo alto. In una situazione a mercato libero vince il prodotto più appetibile, quello che ha il rapporto prezzo / qualità migliori per farla semplice; ma alla fine, grazie alla libera concorrenza, abbiamo stimolo a creare prodotti nuovi, a investire nella ricerca, nell'innovazione, in quanto o diversifichi e dai un prodotto nuovo o non ti comprano più perché ne è arrivato un altro con la capacità di produrre quel prodotto a prezzo più basso, se così non fosse pagheremmo ancora i CD-R a 10 euro l'uno. In una situazione a mercato libero, si premiano le idee che vincono, la piccola imprenditoria ha tutte le carte per lanciarsi e vincere, ovvero non devi essere nato possidente per emergere, basta avere testa e cuore. In una situazione mercantilista, il piccolo non emerge mai, gli accordi li fanno sempre i grossi gruppi industriali con il governo centrale, e sono sempre una variazione del: ti do premi e mazzette e in cambio non mi fai entrare prodotti da fuori e non mi fai emergere concorrenti interni. Volete un esempio di ciò? Date un'occhiata un po' all'economia del Sud America e saprete cos'è il mercantilismo.

Ma ora giungiamo al tanto promesso esempio pratico.
Uno dei mercati che si trova ancora decisamente chiuso in Italia ma anche nel resto dell'Europa è quello dei farmaci, le medicine subiscono arbitrari aumenti di prezzo fino ad arrivare a costare molto ma molto più care delle stesse in suolo statunitense, dove invece vi è decisamente più liberalizzazione dei prezzi.
Ibuprofen, è il principio attivo più usato per i farmaci contro il mal di testa. Prendiamo 2 farmaci con gli stessi componenti e la stessa concentrazione di principio attivo: 200mg di Ibuprofen, cercheremo anche di comprare la confezione più grande per risparmiare il più possibile.

In farmacia in Italia la confezione più grande che possiamo comprare è da 24 pastiglie. Il prezzo online è di €7,02
Il prezzo a pastiglia è di €0,2925

In America il prezzo online per una confezione da 500 pastiglie è di €10.65. Il prezzo a pastiglia è di €0,0213.

Un 1373% in più. Insomma, anche compensando e considerando i dollari come fossero già euro abbiamo un 1125% in più.

Lo scenario è del tutto diverso, in USA abbiamo i drugstore, non devo andare da un farmacista per comprare una medicina per cui non ho nessun bisogno di un suo consulto. In USA non abbiamo le licenze per aprire una farmacia, tramandate in Italia come preziosissimi tesori di famiglia. In USA se vuoi aprire un drugstore, e comunque ottemperi ai requisiti necessari, lo apri. Non ci sono caste. In USA, per cambiare discorso, se ti serve un Affidavit, che altro non è che una dichiarazione che è stata notarizzata, basta che vai in Posta e la fai notarizzare: costo? Ridicolo. Provate qui in Italia a chiedere un documento banale come un Affidavit ad un notaio, vediamo che prezzaccio vi fa.
Non prendetela come una apologia degli USA, è un'apologia del libero mercato. Perché che senso ha che io mi faccia i patemi d'animo e mi metta a spargere coscienziose lacrimucce per i poverelli in Africa, per dirne una, e mi metta a regalargli vestiti e briciole varie, quando continuo a impedire alle loro merci di entrare in Europa senza gravarle con tasse così alte che alla fine non sono più così convenienti per noi qui e per loro in quanto non si vendono nella quantità tale che potrebbe veramente alzare la loro economia? In pratica li tengo poveri, gli do qualche vestitino e poi se si scannano come in Rwanda e Burundi che fa ONU e Europa? Si va dall'averli armati per benino e peggio (Francia) al ritirare i caschi blu o intimargli di non muovere un dito (Kofi Annan). E se invece ci si commerciasse facendo sì che lavorassero e che magari si premiasse commerciando con chi di loro rispetta i diritti umani? Non sarebbe una magnifica politica economica? Aspetta, ma non è una rivisitazione di ciò che sembra propugnare Wolfowitz?
E le industrie qui che chiudono perché meno competitive? Non è grave, in quanto in USA per esempio, all'inizio del ventesimo secolo poco più dell'80% percento della popolazione era occupato in agricoltura, ora, passato il 2000, la percentuale è un risicatissimo 2%. Ma quel 2% produce molto più di quello che faceva quell'altro 80%. La tecnologia e il mercato libero hanno creato disoccupazione? Vi è forse un 78% di disoccupati per le strade che punta verso la Casa Bianca con forconi e zappe? No, sono più semplicemente occupati in altri settori. Ecco che già si comincia a capire come l'outsourcing non crea i biblici disastri che la sinistra profetizza. Perché ora quel 78% ha un PIL decisamente più alto di 80 anni fa.
La prossima volta che andrete al supermercato, che comprerete un'ADSL, o dell'Ibuprofen o si parlerà di globalizzazione pensate a ciò che vi dicono a riguardo.

Labels: ,

Friday, March 17, 2006

Lexi about the United Nothings


Image Hosted by ImageShack.us

Non posso che linkare con immenso piacere questo fenomenale link di Lexi.

Labels: ,

Thursday, March 16, 2006

Tripletta fenomenale di Granzotto

Lotta all’evasione, Prodi dimentica Consorte

Il veggente Marx aveva capito tutto della sinistra

Confronto tv, Prodi e la «spilla galeotta»

Labels: ,

Il Mondo Irreale di Romano

Di articoli, articoletti, commenti e analisi ne avevo letti molti, ma tutti sembravano essere scritti troppo a caldo.
Dopo il mio fisking preparatorio, lascio il campo a chi lo ha fatto in modo egregio. Paolo Del Debbio.

Labels: ,

Monday, March 13, 2006

La stampa britannica licenzia Mark Steyn

La stampa Britannica dà il ben servito al celeberrimo giornalista Canadese.
Mark Steyn è stato scaricato sia dal Sunday Telegraph sia dallo Spectator.
Il casus belli sembra essere un articolo intitolato:
"Media shockingly ignorant of Muslims among us", apparso sul Chicago Sun Times il 12 marzo 2006.
Eccone qui di seguito un passo particolarmente "caldo":

If Mohammed Reza Taheri-azar is not a free-lance terrorist, then what is he? Who is he? What’s he thinking? In the absence of any explanatory voices from the Muslim community, all we have are the bare bones of his resume: He’s a 22-year old UNC psychology major who graduated in December. And what’s revealing is the link between Taheri-azar’s grievance and his action.

Take him at his word: He’s upset about “the treatment of Muslims around the world” — presumably at the hands of Israelis on the West Bank, of the Russians in Chechnya, the Indians in Kashmir, the Americans in the Sunni Triangle and the Danes in the funny pages. So what does he do to avenge Islam? He goes to the rental agency, takes out the biggest car on the lot, drives it to UNC and rams it into the men and women he’s spent the last few years studying with and socializing with — the one group of infidels he knows really well.

How many Muslims feel similarly? Not many in America, perhaps — if only when compared to Europe: For all the multiculti blather, the United States still does a better job assimilating immigrants than France or Germany. A recent poll found that 40 percent of British Muslims want sharia introduced in the United Kingdom and 20 percent sympathized with the “feelings and motives” of the July 7 London Tube bombers. Or, more accurately, 20 percent were prepared to admit to a pollster they felt sympathy, which suggests the real figure might be somewhat higher. Huge numbers of Muslims — many of them British subjects born and bred — see their fellow Britons blown apart on trains and buses and are willing to rationalize the actions of mass murderers.

Qui di seguito invece una vignetta di Cox & Forkum raffigurante l'evento a cui Steyn fa riferimento:

Image Hosted by ImageShack.us

il fatto è raffigurato per la precisione nella terza tavola.
Continuo a ripetermi incessantemente che non è vero, che sono tutte piccole coincidenze, ma in fondo all'anima lo so, sono invece tutti piccoli tasselli di una grande risposta: qualcosa è radicalmente cambiato.
Venezia non è più quella di Dandolo e la IV crociata, l'Olanda non è più il faro del liberismo made in Fiandre la cui luce era alimentata dal fuoco della chiarezza morale in materia economica. Dov'è finita l'Inghilterra della "politica delle cannoniere" (1, 2)? La Spagna de los Reyes Católicos? La Francia.... beh la Francia è invece sempre la stessa. L'Europa si sta accartocciando su se stessa. Chiunque parla e dice le cose chiare viene lapidato, certo, per ora solo simbolicamente, ma vedo già neri nembi di un'imminente tempesta all'orizzonte.

Labels: , ,

Sunday, March 05, 2006

Primo mini-fisking al Principe Valium

Il Principe Valium (leggi "Mortadella"; grazie a Paolo) l'ha sparata davvero grossa, siamo all'iperbole nel metafisico con volo pindarico su specchio scivoloso:

Abbiamo le stessa ricetta per risolvere i problemi del Paese... Trasferimento tecnologico per aumentare il tasso di innovazione, crescita dimensionale delle imprese, nascita di gruppi e consolidamento delle filiere, nascita e sviluppo di imprese in nuovi settori...

Abbiamo la stessa ricetta - benone! Meglio sindacarmi da me allora, così faccio per tre anche senza la "Triplice".

Trasferimento tecnologico per aumentare il tasso di innovazione - trasferimento da dove? Abbiamo serbatoi di tecnologia tenuti nascosti? Chiusi? Chè? Non la usiamo tutta subito la tecnologia a nostra disposizione? O abbattiamo i brevetti altrui e la freghiamo senza pagarla? Abbiamo un tasso di innovazione basso? A me non risulta. Il leit motiv sembra essere sempre quello: da solo il mercato è demente, fa puttanate, mi ci devo mettere io, Principe Valium a togliere un po' di tecnologia di qua e trasferirla di là, se no quei mentecatti non ci arrivavano da soli. Ma il principessino lo sa che la tecnologia la inventano le imprese perché gli fa comodo e non perché glielo ordina un lidér maximo? Altrimenti stavamo freschi da un pezzo!!!

crescita dimensionale delle imprese - mah! Qui non ci arrivo. Sono tutte troppo piccoline? Devono assumere personale? E gli stipendi chi glieli paga? Ma che le aziende si fanno crescere per ordine dello Stato ora? Eh ma allora basta copiare la Corea del Nord, lì di privato non c'è nulla! Un po' di copia incolla dei metodi di pianificazione del Caro Leader e siamo a cavallo!

nascita di gruppi e consolidamento delle filiere - questa è brutta, perché si può leggere in due modi: un modo sarebbe che i gruppi li faccia nascere lo Stato, il che è una puttanata che abbiamo visto nei decenni del XX secolo fa acqua da tutte le parti (vedi sopra).
Ma in realtà il tutto mi puzza molto di più di giochino in stile Regioni > "lega delle coop" > Comuni > Coop + Conad = Addio libera concorrenza. Si scrive consolidamento delle filiere, uno pensa al latte della mucca Lola e a quel demente del bambino coi baffi di latte, ma si legge: l'economia dalla A alla Z la controlla e la crea lo Stato.

nascita e sviluppo di imprese in nuovi settori - eh sì, perché lo sanno anche i sassi che lo Stato è rapidissimo a scoprire tutte le nuove nicchie di mercato da sfruttare con immediatezza ed efficienza, mentre gli imprenditori sono lenti, e poi mancano di iniziativa e capacità manageriale nel muoversi!!!

Signori rileggetevi il post di Fausto, è il mercato che governa l'economia non viceversa. Chi si è messo a controllare il mercato ha sempre invariabilmente fatto danni e lo sappiamo da prima di Adam Smith, per la precisione dai tempi della "Scuola di Salamanca" e di Diego de Covarrubias y Leyva, Luis Saravia de la Calle, Juan de Mariana e Jerónimo Castillo de Bobadilla. Il cardinale gesuita Juan de Lugo sosteneva che il prezzo dipende da così tanti fattori particolari che solo Dio potrebbe conoscerli tutti. Gli scolastici sopra menzionati ammonivano che nessuna persona o gruppo conoscere o valutare con certezza tutte le informazioni inerenti ad un mercato libero. Perciò i governi non possono pianificare l'economia o ordinare il mercato.
Il comunismo ci ha provato ed ha fallito ed eccoci qua, oggi, con il Principe Valium che cerca di convincerci che lui riuscirà dove tutti gli altri prima di lui, grazie a quella politica, hanno fatto catastrofi inenarrabili.

Fonti: AIPEnet, Le Guerre Civili, A Conservative Mind

Labels: ,

Saturday, March 04, 2006

Game, Set, Match.

Avevo intenzione di scrivere qualcosa di mio, ma non so cosa sia successo, di fatto, parola più, parola meno, ciò che volevo scrivere lo ha buttato giu Fausto di A Conservative Mind. Complimenti!!!

Labels: ,

Thursday, February 23, 2006

Tema in classe #20060223

Si consideri innanzi tutto il passo biblico tratto dall'Ecclesiaste (Kohelet) 7:16, "He who is merciful with the cruel, will end-up being cruel to the merciful". Dopo di che si presti particolare attenzione alla seguente notizia di cronaca di questi giorni:

"Al Segretario Generale dell’ONU, Kofi Annan
All’Alto Commissario per i diritti umani dell’ONU, Louise Arbour
Al Presidente di turno dell’UE, Wolfgang Schüssel

L’anno che è appena iniziato è stato segnato, in Iran, dalla notizia della condanna a morte per impiccagione di una ragazza, Nazanin, accusata di omicidio.

Image Hosted by ImageShack.us

A Teheran, nel marzo 2005, Nazanin, quando aveva ancora solo 17 anni, avrebbe ucciso con un coltello uno dei due uomini che tentavano di violentarla.
La storia di Nazanin è l’ennesimo caso di minorenne condannata a morte in Iran, un regime totalitario e misogino che disconosce i più elementari diritti umani infierendo in particolare sulle donne.
Nel carcere minorile di Teheran e in quello di Rajai-Shahr ci sono almeno 30 persone condannate a morte che avevano meno di 18 anni quando hanno compiuto il reato. Nel 2005 almeno otto minorenni al momento del fatto sono stati impiccati in violazione della Convenzione internazionale sui diritti del Fanciullo." (fonte: LE GUERRE CIVILI)

Lo svolgimento del tema dovrà includere le dovute considerazioni su come la "Comunità Internazionale" o uno dei suoi membri dovranno trattare i governanti Iraniani per evitare scempi contro l'umanità come questo qui riportato.

Labels: ,